stanotte dormo tra la rabbia e l'ansia la prima vorrebbe qualcosa la seconda è sazia mi sento chiuso in una gabbia che ci penso ancora tieniti pronto tutto cambia per un quarto d'ora non sono superman ma faccio quel che posso rimango umile senza mantello addosso domande stupide affrontami ti rispondo sono troppo signore ti abbatto col corrisposto le mie parole lame le so usare spero lo capisca sul bordo del male ci faccio l'equilibrista mentre sogno il mare con lei affianco ma che bella vista mi dovrei svegliare ma son stanco di una realtà finta per questo se perdo me vienimi a cercare dammi dei perché sento che me ne dovrei andare non avrò occasioni qualche rapporto che occasionale mi darà emozioni ma senza poterti amare mi dispiace se vedo intorno non è mica meglio ascolto pure ma resti in silenzio e dimmi quando arriva il mio momento succede spesso che vi perdo sarò poco attento o forse è un bene siete delle iene ridete in branco poi soli piangete non è un problema per me avere solo il vuoto affianco ma vedo che per voi riempirlo non ci vuole tanto per questo in testa la coscienza come un tarlo mi dice aspetta abbi pazienza non rifarlo sto col cuore di marmo dentro un cielo distratto non ti ascolto ti salto tra i ricordi in gennaio benedico ogni sbaglio non avrei mai capito come cucire un taglio com'è fatto un amico quando prendi un abbaglio pensi è tutto finito ma l'infame è spavaldo il vincente è un fallito