Ti avvolgo attorno ad un soffice velo di seta/ Ti prendo per i fianchi e ammiro la tua schiena/ Il mio volto perso tra i tuoi lisci capelli/ Ti sussurro all’orecchio, i miei reconditi segreti/ Sogno un mondo dove ognuno è morto/ Un mondo tutto per me, per farmi fuori da solo/ Non avere nulla per cui vivere, nulla per cui morire/ Nessuno più alla mia morte costretto a soffrire/ Un mondo spoglio dall’odio dell’essere umano/ Anch’io a volte mi scordo poi di essere un umano/ Ed è strano il fatto che il fato possa non esistere/ E che del non credere al fato, sia il fato a suggerircene/ Strisciano tra le vipere, i miei più bui desideri/ Un quadro astratto tutto bianco da scudo ai miei segreti/ Un significato insano e che potrebbe essere nullo in parte/ L’arte non ha senso se chi la guarda non ha senso dell’arte/ Sono pieno di segreti per le persone che lo chiedono/ Ma su un foglio mi libero da qualsiasi maschera/ Non provo indebitamenti per i pochi che mi seguono/ E se hai un orecchio acuto ascolterai la mia aurea/ Vorrei uccidere un uomo solo per il gusto di farlo/ Vorrei farmi fuori da solo per scoprire che c’è dopo/ Vorrei sapere se qualcuno capirà perché l’ho fatto/ E se tutto ciò che ho fatto resterà comunque ignoto/ Alle volte ho un nodo in gola che non so sciogliere/ E vorrei scioglierlo con un po’ di salsedine/ Utilizzo una maschera e uno me la vuole togliere/ Dovrà fare i conti che poi inizierò a fingere/ Ho una tela da dipingere, tutto da confessare/ Non so se avrai gli occhi attenti per poterlo capire/ Ti serve un cuore, non la potrai solo guardare/ Il mio quadro astratto è tinto dalle mie rime/