Edoardo Genevois

4 years ago

Scrivo quello che sento, dico quello che penso, costa sto facendo, non sono io il fallimento, guarda ci sto dentro, veloce come il vento, no non vi sento, io le rime le invento, sono sempre sul pezzo, così so contento, ormai vi ho spento, ve lo dico ridendo, soprattutto col cervello, e con il cuore spento, sono molto aperto, sai che no non mento, soprattutto a mio fratello, e questo il bello. Siamo tutti umani, secondo Dio tutti uguali, tali e quali, non sai quanto vali, sali, ti do le chiavi Tutti sbagliamo, ma quando vogliamo, tutti bravi siamo, per questo perdoniamo, per questo rispettiamo. Andiamo, lontano, fin dove possiamo, mano nella mano, noi due ci odiavamo, ora ci amiamo, in alto noi stiamo, in basso cadiamo, in mezzo flertiamo, sempre piano piano Puoi sentirmi, sentirti, capirmi, aprirti, ormai ci hanno visti, so che non resisti, tu vuoi maledirmi, non riesco proprio a capirti, cosa devo dirti, se insisti, sei tu che rischi. Ti vorrei portare, si a vedere il mare, ma soprattutto ad ascoltare, tra le sue onde navigare, come pesci e non affogare, ma dopo più niente ricordare, e tutto pieno di sale, ma la pena ne vale, che vuoi fare?, li ferma stare, aspettare, oppure andare, ammirare, la sua bellezza quando sbatte contro gli scogli, so se mi imbrogli, ti sciogli, lo sguardo togli, scrivo di te sui fogli, non mi molli, concordi? Dimmi se c’è, qualcosa in se, che sbaglio perché, colpa mia non è, lo sai anche te, senza dirlo a me, che questo mondo è fatto per me e te, come nelle favole