Amico non starmi vicino Odio i testi che scrivo O di dio le vesti e lo stilo Io so dove cammino Perso nel vicolo Terso e equivoco Sbatto versi allo spigolo Incastrati nel mignolo Legati e trainati come funi, veicolo Come fuimi purifico, il fondale dallo sporco Io di materiale ignifuco E normale , non mi scotto Il problema lo elimino Il tuo schema per battermi effimero Come un fiammifero, bruci appena ti sfioro come pere traforo, buchi sulla pelle Come l'ero in un foro Fumo a stento il malboro Duro dentro, a fatto perno nello sterno il mal loro Non pretendo un mar d'oro Vedo col filtro dell'odio Voglio rispetto, esprimo un concetto fisso C'è un'abisso con loro Esperto ricerco un certo conflitto col suono Resto zitto, ma intono Quel che ho scritto, decoro È un traliccio, ma per un inzio è capolavoro Onoro questo scritto, visto che ne faccio un tesoro Esploro tenebre per farmi bene, ristoro Non sono celebre, divoro ma ignoro questo lavoro Son troppo colmo per loro Saggio, e deploro i miei interessi forse per questo peggioro Con questi versi posso inalzarmi da solo Sono freschi come marmi sul suolo Sono complessi, e per certi versi puoi incoronarmi d'alloro