siete invitati alla mia festa rum spremuta birra fresca vi siete infiltrati dalla finestra boom silura sta cassa grezza grande freschezza,finezza di malto salto così alto di tutta potenza mandrie di zoccole,la fine è quella si gira le dico stai ferma ho provato a rallentare ma la mia testa ragiona a 170 so e lo sappiamo,fare califano dalla mia tasca non possiamo,mora bella di nome inizia per M 170 zozze,belle,toste,rosse,more,bocche grosse e tette da sponsor monster cosi grosse che Valentino rossi vince le corse cosi tante che possiamo leggerci l'alfabeto morse rosicate così che imparino a togliersi di torno,forse non si capisce come adibisce l'affanno e lo sanno che sgommo lasciando strisce non ci respiro,cambio livello l'accento mio,ti fa bello ammazzo sul beat,e non rallento ampio vocabolario quello svelto si maresciallo sono sempre io ridi sciacallo ti concio alla padre pio mitico drift,grido divertito mio dio come rido,sfido il lirico stitico a non sforzarsi quando canta quasimodo fidarsi di qualcuno, può darsi di furbo c'è né più di uno farsi da fare,amarsi per svoltare massi che sposto colpo di sumo battaglie infinite,lotte di judo pensiero che sfugge,stasera digiuno lancio il siluro,sicuro strage sangue che tange,sale il fumo stato che lotta per farsi grande stronzi in camicia cravata sgargiante matto del fatto che ce ne fa tante atto che ritratto farebbe svoltare. giornate volte ad apprezzare il poco di un mondo che vuole schiacciare trovo ad aspettare il vuoto del mio sogno,magari sto nulla fosse reale 5 di notte, Palagiano 9 luglio 2020