El_usgod

La Notte

El_usgod
La Notte

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31 Mar 2020

La notte C'era una volta un menestrello solitario _Armato di chitarra e calamaio _scriveva e cantava ad ogni orario 'Fosse di giorno o di notte non gli importava _L'importante per lui era rasserenare il proletario La musica tramandata dai genitori _fin dalla tenera età ascoltava le loro creazioni ' Purtroppo un giorno morì il padre per varie ragioni _Allora_per_ricordarlo _in_eterno iniziò a mischiare suoni Anima troppo buona ' dal passato sofferto 'malinconia che suona'_un allegro motivetto ' Del mondo aveva ' un'immagine troppo ottimista _È facile perder la pista per chi non la trova Scrisse così tanto che si consumò la penna Insieme_ ad essa ogni sua idea -come semi d' orchidea a cui hanno tolto la terra _Si nascose nella nebbia argentea 'Il cervello in  apnea coi piedi nella merda Alzò lo sguardo verso il buio terso _E si rivolse all'universo _sperando in un segno, ma non c'era verso - Urlò "Che cazzo dovrei fare adesso?!" 'Quando notò un riflesso _Ed una candida luce fece il suo ingresso Era donna ' bella come una dea '_Pelle chiara come la luna,' aura da Medea '"Sei la Madonna?" Le chiese con ironia ' Scoppiarono a ridere entrambi, c'era già empatia Lei gli rispose "io sono Sophia ' sono la tua filosofia ' ti dono la mia compagnia 'ánche le mie parole da unire alla tua fan-tasia adesso scrivi che insieme voliamo via" Penna tesseva alimentata dal fremito _corpi caldi ricolmi di passione _Lei divenne la sua fonte d'ispirazione allo stesso tempo il suo anestetico _La mente del menestrello prese il volo in un battito _finché tutto finì in un gemito _"Ripetilo!" '_Assuefatti l'uno dall'altro _Adesso poteva scrivere, ridere, vivere _Al posto di sopravvivere tra' un quarto e l'altro ' Ed ogni limite - diventò miraggio Il menestrello solitario non era più solo Ciò che si teneva dentro adesso stava buono -scriveva al lume di candela, non c'era alcun suono _Apparte quello della penna impegnata sul tomo - -Di giornò cantava poi di notte componeva _In compagnia della sua dama che solo nell'ombra stava sveglia 'La notte lo cambiava, non dormiva da mesi _Del resto non gli importava, c'era soltanto lei, _soltanto i testi -"Come riesco ad amarti?" -Occhiaie come pesti _"Sei tu che di addormentarti -Spesso neanche ci pensi" -la verità che accorse come vetri spessi ' Ma quando se ne accorse era già troppo tardi Scriveva ancora fisso _in fissa per ste note meste 'Viso cianotico, la testa dai pensieri misti _Ma giusto in tre notti scrisse la canzone che le dedicò e chiamò "La notte" _Recitava questi versi "Cara sei la mia maledizione e la mia musa 'Sei il bosco della perdizione e dai vita a una sinfonia _Che parte da un silenzió_nefasto e il mio corpo accusa _Ma basti per dare a sta malinconia una scusa" X2

69 Comments

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4 years ago

Here are my scores: Bars: 8/10 Delivery: 8/10 Impression: 8/10

4 years ago

😱🔥🔥

4 years ago

Ecco i miei punteggi: Testo: 9/10 Interpretazione: 9/10 Impressione: 9/10

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