RyvaTheLame

Diario di uno zoppo

RyvaTheLame
Diario di uno zoppo

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17 Jul 2019

Sono dai brividi percorso Si fanno vividi tra i lividi sul dorso e le percosse Ogni suono è come un morso Non sono solo parole, sono colpi di pertosse Ogni testo e denso e ad ogni verso quando scrivo Non penso a quello in corso ma allo scorso e il successivo Nati dal mio polso di destrorso e il mio rimorso discorsivo Perché so non sono un fesso né uno stronzo recidivo Per questo spero spesso ogni mio difetto sia d'effetto recessivo Me la prendo con me stesso almeno è certo che mi esprimo In amore poco esperto perché attento e selettivo Ma migliore certo al tuo essere spento e dispersivo Nutro questo mio bisogno freddo e sovversivo Voglio superarti e superarmi diventar superlativo Se ti metti tra i miei passi è prassi che mi mostri cattivo Sogno di aspettarti al tuo ritorno se lo fai tra i morti redivivo Questa è per quelli come me Per quelli che guardandosi allo specchio si sentono di troppo Per chi è stato emarginato senza un valido perché Questa merda non è arte è il diario di uno zoppo Le foglie muoiono dorate La mia testa è Salem metto il sale sulle soglie Delle porte della morte e le spoglie congelate Perché se troppo fredde il solo sole non le scioglie La prendo malamente, ma la mente ride Ogni sbaglio un taglio permanente sulla cute incide Museruole per le muse mute poi Calliope collide Poso suole sulle scuole la culla del sapere divide Io e la mia donna, cuori elevati con anime gipsy Ci fissiamo al suolo e fissiamo l'eclissi Siamo due, generando unicità come i fuochi delle ellissi Tra musi duri e sguardi finti tu i miei tristi occhi fissi Scende la pioggia danzante ed è il pianto del vento Se ascolti il suo canto costante ricorda un lamento Può piacere o meno, io almeno lo sento I poeti di oggi hanno imparato a stare sul tempo Questa è per quelli come me Per quelli che guardandosi allo specchio si sentono di troppo Per chi è stato emarginato senza un valido perché Questa merda non è arte è il diario di uno zoppo

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5 years ago

Sono dai brividi percorso Si fanno vividi tra i lividi sul dorso e le percosse Ogni suono è come un morso Non sono solo parole, sono colpi di pertosse Ogni testo e denso e ad ogni verso quando scrivo Non penso a quello in corso ma allo scorso e il successivo Nati dal mio polso di destrorso e il mio rimorso discorsivo Perché so non sono un fesso né uno stronzo recidivo Per questo spero spesso ogni mio difetto sia d'effetto recessivo Me la prendo con me stesso almeno è certo che mi esprimo In amore poco esperto perché attento e selettivo Ma migliore certo al tuo essere spento e dispersivo Nutro questo mio bisogno freddo e sovversivo Voglio superarti e superarmi diventar superlativo Se ti metti tra i miei passi è prassi che mi mostri cattivo Sogno di aspettarti al tuo ritorno se lo fai tra i morti redivivo Questa è per quelli come me Per quelli che guardandosi allo specchio si sentono di troppo Per chi è stato emarginato senza un valido perché Questa merda non è arte è il diario di uno zoppo Le foglie muoiono dorate La mia testa è Salem metto il sale sulle soglie Delle porte della morte e le spoglie congelate Perché se troppo fredde il solo sole non le scioglie La prendo malamente, ma la mente ride Ogni sbaglio un taglio permanente sulla cute incide Museruole per le muse mute poi Calliope collide Poso suole sulle scuole la culla del sapere divide Io e la mia donna, cuori elevati con anime gipsy Ci fissiamo al suolo e fissiamo l'eclissi Siamo due, generando unicità come i fuochi delle ellissi Tra musi duri e sguardi finti tu i miei tristi occhi fissi Scende la pioggia danzante ed è il pianto del vento Se ascolti il suo canto costante ricorda un lamento Può piacere o meno, io almeno lo sento I poeti di oggi hanno imparato a stare sul tempo Questa è per quelli come me Per quelli che guardandosi allo specchio si sentono di troppo Per chi è stato emarginato senza un valido perché Questa merda non è arte è il diario di uno zoppo

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