Sta vita è infame correggimi se sbaglio Ogni ferita aperta merda in testa lascio un doppio taglio Sulla gola de sto stronzo sulla mia strada, taglio i frangenti lingua e denti sopra la mia spada. So un samurai in rotta di collisione Non c'è verso, me so perso sui binari di questa stazione. Lascio un foglio, la condanna la mia situazione, vorrei fare un viaggio eterno, senza più un appoggio un perno, un'altra destinazione, fermo, guardo il tempo che passa, il peso che tartassa, spalle grosse mento in alto metto altra massa, mentre c'è chi ripete il nome, guardare altrove, possibilmente dove sorge il sole. Lascio un foglio per ricordare chi sono, il peso delle parole è dove nasce il suono, risorgerō dalle mie ceneri a bruciare il suolo, brucia il nome di chi passa non lascia traccia su questa Marlboro. Vorrei dirti due parole, fermati un secondo ad immaginare il sole, brucia le ferite, brucio le suole, sei la mia criptonite, ed io ti guardo sempre come un girasole Salgo in alto, un vuoto perenne, non si accende più la scintilla, il mio occhio brilla, prendo i colpi e non mi accascio resto sempre indenne la mia testa strilla Ho il panico, come persona sadico, immagino, la mia vita dalle radici e poi le sradico sparare 4 colpi tra la folla in semiautomatico, invece di guardare il tempo, con un fare spento, statico. Brucio ciò che mi appartiene, ciò che sono, perso nel canto delle sirene, accasciato su quel molo, rompo un altro bicchiere per sentirne sul suono, atmosfera tetro, io faccio retro, in questo maremorto, vedo passare un altro cadavere ed è il mio, un altro morto. Lascio un foglio per ricordare chi sono, il peso delle parole è dove nasce il suono, risorgerō dalle mie ceneri a bruciare il suolo, brucia il nome di chi passa non lascia traccia su questa Marlboro.