Non trattengo più l'odio che ti dedico Sono malato cronico Portami da un medico Non gareggio per l'argento Sai che do sempre il cento per cento Se mi parli non ti ascolto Tu sai che non sono colto Ma la tua gente mi ha sempre accolto Forse non te ne eri accorto L'essere diretto mi ha lasciato in solitudine Ormai però è un' abitudine Non sento la necessità di guardarti L'unica cosa che riesco fare è odiarti La mia penna è la lama Mentre l'inchiostro  il sangue che sanguina So che devo ritrovare la mia calma Questa non è una vita genuina Sai che io sto bene con me stesso Di te penso che sei un cesso Non voglio naufragare Sai che non so nuotare Ogni parola si sta per infrangere E io sto per piangere Ma me ne devo fragare sai che non mi devi parlare Ogni quesito lo devi superare La tua fine è arrivata non mi potrai ascoltare Ogni sfortuna che mi è capitata Tutti gli incubi che infiammano la mia nottata I brividi che provo e le emozioni svanite Il dolore che si fa sentire nelle vecchie ferite Ogni parola che cade e svanisce Come ogni sogno alla mattina finisce La visione distorta negativa Che a volte pensa di farla finita Sai che la solitudine mi impaurisce E ormai la gente lo intuisce Non sono più un leone che ruggisce Speravo che tutto questo solo lei lo percipisse Sai che scrivo per sfoghi e pensieri Cambio parole se penso che sembra ieri La cattiveria mi ritorna a scorrimento dentro Quando sto scrivendo lo sai che non mento Questo argomento mi distrugge quotidianamente Ma l'ho superato agli occhi della gente L'insoddisfazione che provo Mi sento vecchio e non nuovo Sai che intendo Non serve che capisci non lo pretendo Ogni lacrima che trattengo L'odio che mi tengo Non se ne andrà facilmente Ogni ricordo mi porta lontano incredibilmente