Non so a chi parlo sembra che ho le rime a telegrafo, a costo di farlo registro pure da telefono, scrivo su basi trovate per caso su RapFame, senza mixaggio, senza promuovere il mixtape, non mi conosci ma dovresti, SmaniaZen ha tutto quel cerchi nei suoi testi, tu c’hai un flow della madonna, io c’ho un flow di Lilith, confronto a me nove gironi sono giri, è inutile che ti denigri, so cosa vuol dire essere in depressione, avere le ferite che marchiano il cuore, perdere amici con il disonore, mesi in ospedale e l’attuale me ha ancora la motivazione perché ogni volta che cadi ti rialzi, a distanza dai fatti poi ti distanzi però ricordo la fame che avevo e per questo ora non vi lascio gli avanzi, mi faccio avanti con barre grasse, rime abbondanti con molta classe, voglio fare tremare le casse perché scrivo più di quel che grido e voglio urlare al mondo e dividere masse, vado fino in fondo alla questione come sulle orme un cacciatore, ho messo il flow dentro il caricatore, quando sparo escono suoni dal cannone... con furore da Livorno, biglietto: solo ritorno, maledetta città mi resta appresso come un avvoltoio, la mia carcassa ti costerà caro e non parlo di botte o di somme in denaro, non posso andarmene senza dar niente, devo lasciare la smania alla gente, scivolo sulle frequenze, le mani e le dita si muovono sole, battono a raffica sulla tastiera, chiamami Beethoven, sul palco scateno l’hangover, se starti poi scatta il game over, so che ti rode ma non mi commuove se il pubblico non ti promuove